Santa Severina - La nave di pietra
Sito storico-culturale
di Santa Severina
© 2018 Santa Severina
Battistero Bizantino
Fu
Paolo
Orsi
che,
per
primo,
nel
1911,
ebbe
il
merito
di
rilevarne
l’importanza
e
la
singolarità,
additandolo
agli
studiosi
dell’arte
come
uno
dei
monumenti
bizantini
più
significativi
della
Calabria.
L’indagine
dell’Orsi
e
la
descri-
zione
che
ne
fece,
supportata
dall’opera
meritoria
di
divul-
gazione
dell’
Arcivescovo
Carmelo
Pujia
e
di
suo
fratello
Mons.
Antonio,
che
riportò
sulla
rivista
“Siberene
-
Cronaca
del
passato”
,
da
lui
diretta,
gli
studi
dell’eminente
archeologo,
attira-
rono
finalmente
l’attenzione
dei
cultori dell’arte bizantina.
che
risalgono
al
X-XII
secolo,
mentre
l’affresco
sulla
parete
sinistra
del
braccio
di
nord-ovest,
che
socondo
il
Loiacono
raffigura
San
Gerolamo,
si
attribuisce al XV secolo.
Estranei
alla
struttura
originaria
si
devono
considerare
gli
elementi
decorativi
che
raffigurano
due
angeli,
due
apostoli
e
la
donna
simbolica,
definiti
dall’Orsi:
“
avanzi
di
un
monumento
della
rinascenza
”
ed
il
sarcofago
di
Angelo
De
Luca.
Essi
si
trovano
attualmente
nel
laboratorio
del
restauro
e
saranno
posti
nel
Museo
Diocesano
una
volta
restaurati.
Il
fonte
battesimale,
posto
attualmente
al
centro
del
colonnato,
non
è
quello
originale
ma
viene
definito
dall’
Orsi:
“
opera
rozza
e
senza
valore
d’arte
forse del XVI secolo.”
Dr. Francesco De Luca
santaseverina.eu
Nel
1927
venne
in
Santa
Severina
l’archeologo,
architettetto
e
sovrintendente
alle
arti
della
Sicilia
Orientale,
Pietro
Loiacono,
per
procedere
al
restauro
del
monumento
e,
quindi,
ad
una
seria
ricostruzione
delle
sue
caratteristiche originarie.
Silvio
Bernado,
che
scrisse
“Santa
Severina
nella
vita
calabrese”,
afferma
che
il
monumento
è
l’unico,
almeno
in
Italia,
a
presentare
una
pianta
circolare con quattro appendici.
All’interno
del
battistero
si
notano
avanzi,
appena
visibili,
di
affreschi
bizantini
sulla
parete
sinistra del braccio di nord-est,